L’imponente Charging Bull (Toro in Carica), noto in italiano come il Toro di Wall Street, è una delle sculture più famose e visitate di New York. Ebbene, nonostante la scultura sia così famosa e che io viva ormai in Sicilia dal 2015, solo pochi fa ho scoperto che il Toro di Wall Street è opera di un artista siciliano che ha vissuto per molto tempo nella Granda Mela: Arturo di Modica (morto pochi giorni dopo la pubblicazione dell’articolo). La cosa più incredibile è che la “sicilianità” di questa famosa opera d’arte rimane sconosciuta anche a molti siciliani.
Ho scoperto la paternità dell’opera e le radici dell’autore grazie ad uno dei tanti interessanti tweet, pubblicati sul suo profilo Twitter, dal giornalista Carlo Ottaviano. In uno dei suoi tweet, Ottaviani ha condiviso un’intervista di Lucio Luca allo scultore per la rubrica “Palermo Società” del quotidiano La Repubblica.
Tra gli argomenti toccati nell’intervista, mi ha colpito dalla storia del Toro di Wall Street. La curiosità mi ha portato ad approfondire l’argomento, dalla creazione dell’opera all’installazione della stessa, intendendo condividere quanto ho appreso in un articolo. Vuoi conoscere anche tu i dettagli di questa strana storia? Ti assicuro che non ti deluderà 😉 !
Arturo di Modica, l’artista siciliano autore del Toro di Wall Street
Arturo di Modica è un artista siciliano nato a Vittoria (provincia di Ragusa) nel 1941 e naturalizzato americano. La passione per l’arte e la scultura emerse sin da giovane: all’età di 17 anni Arturo di Modica studiò presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Arturo di Modica
26 gennaio 1941 (Vittoria) – 19 febbraio 2021 (Vittoria)
Imagine: chargingbull.com
Durante gli anni trascorsi a Firenze, Arturo di Modica divenne uno scultore, utilizzando per le sue opere principalmente bronzo e marmo di Carrara. Dopo 14 anni nella città culla del Rinascimento, il giovane artista siciliano decise di lasciare l’Italia per emigrare negli Stati Uniti de aprire lì un piccolo studio d’arte nel movimentato quartiere di Soho. Una decisione fondamentale per la sua carriera professionale.
Con il passare degli anni, Arturo di Modica riuscì a farsi largo nel difficile e competitivo mondo dell’arte newyorchese fino a quando, grazie al suo Charging Bull, ottenere il riconoscimento internazionale. Proprio grazie a questo monumento, Arturo di Modica diventò uno dei personaggi siciliani più importanti e famosi degli ultimi anni.
Come nacque e si sviluppò l’idea della scultura del Toro di Wall Street?
Il lunedì nero del 1987 della borsa di New York
Tutto ebbe inizio il 19 ottobre 1987, data passata alla storia come il Black Monday (in italiano “lunedì nero”), quando la borsa di New York subì un calo del 22,6% e le azioni di alcune società registrarono perdite ancora più grandi.
Molti investitori subirono perdite per milioni di dollari, ma questa crisi finanziaria colpì anche i piccoli risparmiatori che avevano investito una parte dei loro risparmi nella speranza di ottenere profitti a lungo termine e senza troppi rischi.
Qual è il simbolismo del Toro di Wall Street?
Dopo il crollo della borsa, Arturo di Modica ebbe l’idea di progettare un’opera che desse forza e speranza alle persone colpite dal disastro finanziario, ai cittadini di New York ed a tutto il popolo americano. Per questo motivo scelse di raffigurare un toro: simbolo di aggressività, ottimismo finanziario e prosperità. Iniziò così il processo di creazione di quella che divenne poi una delle icone di New York.
Il processo di creazione della scultura
Per la creazione del Charging Bull, Arturo di Modica prese come modello uno dei tori che aveva già scolpito alcuni anni prima. Lo scultore impregnò l’opera di una forza e aggressività molto più accentuata, scelse inoltre di rendere la scultura molto imponente: il doppio rispetto alle dimensioni di un toro reale.
Foto: chargingbull.com
Foto: chargingbull.com
Il processo di realizzazione non fu semplice né tanto meno economico. Arturo di Modica impiegò circa due anni per realizzare varie prove. Questo duro lavoro portò alla luce la scultura definitiva: un toro in bronzo, di 3.200 Kg di peso, che assume la posizione tipica del toro imbestialito e pronto ad attaccare.
Per quanto riguarda il costo totale del progetto, si aggira intorno ai 360.000$, denaro che lo scultore sborsò di tasca propria. A quel punto bisognava cimentarsi in un’impresa forse ancora più grande: l’installare legalmente una scultura di tali dimensioni in mezzo ad una via di New York.
Quando e come si riuscì ad installare la scultura in strada e senza permesso?
Arturo di Modica non aveva a disposizione un permesso per collocare la scultura nelle vie di New York. E siamo sinceri, l’ego che ogni grande artista deve possedere per raggiungere i propri obiettivi non lo spinse verso la decisione di fare una richiesta formale per installare la scultura. Non bisogna dimenticare che la performance data dall’installazione a sorpresa di una scultura così possente può essere essenziale per decretare un successo.
Il giorno antecedente a quello fissato per l’operazione installazione, Arturo di Modica studiò la zona che circonda la Borsa di New York. In questo modo gli fu possibile osservare che le pattuglie della polizia, e le forze dell’ordine incaricate di vigilare la zona, passavano giusto davanti all’edifizio ogni 6 o 7 minuti. Pertanto, il lasso di tempo per installare l’opera si riduceva ad appena 5 minuti.
La notte tra il 15 e il 16 dicembre si procedette con l’installazione della scultura. Nelle ore precedenti, l’artista andò a cenare in un ristorante insieme agli amici che da lì a poche ore l’avrebbero poi aiutato nell’impresa colossale. Nonostante i nervi e la tensione, sembra che l’ambiente che si respirava al tavolo era abbastanza disteso, alcuni di loro portavano addirittura delle magliette con il disegno del Charging Bull.
Finita la cena, il gruppo, a bordo di un camion, si diresse verso Wall Street ma… sorpresa! Un grandissimo albero di Natale si trovava proprio sul posto scelto per l’installazione del toro. Un albero di Natale che il giorno precedente non c’era. La squadra non si fece prendere dal panico, si decise di proseguire con l’installazione della scultura, situandola proprio vicino all’albero di Natale. Quale luogo migliore per un regalo di Natale!
Una volta completata l’installazione della scultura, il camion abbandonò il luogo ed il gruppo rimase lì a festeggiare l’impresa stappando una bottiglia di champagne. Presto arrivò la polizia e davanti alla loro incredulità, Arturo di Modica spiegò che il toro era un regalo di Natale alla città di New York.
Di lì a poco, iniziò a distribuire volantini ai passanti della zona. In questi volantini informava dell’installazione del Charging Bull a Wall Street (che tempi quelli in cui non esistevano i social network!). Dopo aver trascorso tutta la notte a distribuire volantini con informazione sulla sua opera, Arturo di Modica si prese un attimo di respiro a mezzogiorno per pranzare. Con immensa sorpresa, al suo ritorno, il suo gigantesco toro era scomparso da Wall Street.
Foto: chargingbull.com
Foto: chargingbull.com
Dopo due giorni trascorsi senza avere notizie in merito alla fine della sua scultura, scoprì che questa si trovava in un magazzino della polizia nel Queens. Dopo aver pagato la multa ed i costi di trasporto della gru, l’artista siciliano riuscì a riprendersi la scultura. Ma non si arrese (morale della storia: non arrendersi mai, la persistenza è molte volte la chiave per il successo) e, poco dopo, sempre di notte, tornò a installare il toro nelle strade di New York.
Questa volta collocò la statua vicino al Bowling Green, una piccola zona verde situata a pochi passi dall’edificio della Borsa di New York. Dopo questo secondo tentativo, e dopo aver trascorso una settimana cercando di ottenere i permessi necessari, Arturo di Modica ottenne un permesso dal New York City Department of Parks and Recreation affinché la scultura potesse rimanere in quel luogo per sei mesi.
Simbolo e icona di New York
Il successo del Charging Bull tra i newyorchesi ed i turisti fu tale che, trascorsi i sei mesi di permesso, Arturo di Modica riuscì ad ottenere una proroga per un intero anno. Trascorso l’anno, la statua era ormai diventata un autentico simbolo di New York e parte integrante della fisionomia di Wall Street.
Arrivato a questo punto, l‘artista siciliano cedette in prestito la scultura alla città di New York, il luogo di installazione rimase quello del Bowling Green, sito dove si trova tutt’oggi.
Mappa localizzazione esatta del Toro di Wall Street a New York
Successo internazionale e repliche del Toro di Wall Street
Il successo internazionale del Toro di Wall Street ha portato Arturo di Modica a progettare e installare alcune repliche o sculture basate sull’originale in altre città del mondo. Tra queste spiccano: Dubai (2016), Stamford (2015), Abu Dabi (2013), Amsterdam (2012) e Shangai (2010). In questo ultimo caso, la statua realizzata in bronzo, è conosciuta con il nome di Bund Bull, e si trova nell’omonimo Bund de Shangai (il lungomare della città). Inoltre, l’artista di Vittoria ha realizzato delle repliche del suo toro di dimensioni ridotte, con l’obiettivo di venderle a collezionisti di tutto il mondo.
La fama internazionale ottenuta con il Toro di Wall Street ha fatto affiorare la possibilità di realizzare qualunque tipo di merchandising. In un primo momento, Arturo di Modica non era d’accordo però, vedendo come dalla Cina non vi era rispetto per la proprietà intellettuale della sua opera e venivano prodotti quantità esorbitanti di oggetti che riportavano l’immagine del suo toro, cambiò idea.
La polemica con la scultura The fearless girl
Il 7 marzo del 2017, giusto di fronte alla famosa statua del Toro di Wall Street, venne installata un’altra scultura, anche in questo caso di bronzo ma di dimensioni più piccole rispetto al toro. Il titolo dell’opera è “Fearless Girl” la bambina senza paura, la sua figura rappresenta una bambina con atteggiamento altezzoso e sfidante (forse, più dello stesso toro) che guarda fissa il toro.
La scultura, opera dell’artista Kristen Visbal, fu commissionata dalla divisione di una grande società. In poche parole, una campagna di marketing a tutti gli effetti. E, visto il successo ottenuto, si può dire che l’obiettivo è stato raggiunto.
L’artista italiano si mostrò infastidito e, secondo la sua opinione, quella statua, posta in posizione sfidante dirimpetto al suo toro, risulta offensiva sia nei confronti dalla sua opera Charging Bull che nei confronti del suo lavoro di scultore. Per questo motivo minacciò di ritirare il Toro di Wall Street (ceduto alla città di New York però ancora formalmente di sua proprietà) se non si fosse proceduto spostando la statua di Kristen Visbal.
Dopo un anno e mezzo condividendo protagonismo con il famoso toro in Bowling Green, la statua della bambina senza paura fu ritirata e, in seguito, collocata in Bond Street, esattamente di fronte alla facciata della borsa di New York.
Risulta paradossale pensare che l’opera di Kristen Visbal abbia ottenuto il sito che la scultura del Toro di Wall Street non è riuscita ad avere, cioè dire, il permesso di installazione davanti alla borsa di New York.
Scheda dati della scultura del Toro di Wall Street
Informazioni | Dati |
---|---|
Artista | Arturo di Modica |
Anno di installazione | 1989 |
Luogo di installazione | Bowling Green |
Materiale | Bronzo |
Costo | 360.000$ |
Valutazione | 10/10 |
Bibliografia
- Charging Bull (in inglese) chargingbull.com
- Margo Togni marcotogni.it
- Piccola New Yorker piccolanewyorker.com
- Viaggi New York viagginewyork.it
- Gattopardo gattopardo.it